La storia

 

Era una mattina cupa e noiosa. Mentre il treno mi portava a scuola la mia voglia di andarci si affievoliva sempre più. Mi aspettavano 2 ore di assemblea, 2 ore di ginnastica, 1 ora di religione, che io peraltro non frequentavo, e 1 ora di storia.
In pratica una mattina con nulla di produttivo. mando un messaggio al mio amico e in un attimo mi ritrovo sul treno stracolmo di gente diretta a Torino. Come d'abitudine scendo a Torino porta nuova, percorro la lunga galleria e mi ritrovo in mezzo al traffico frenetico e convulso delle 9 del mattino.
Sempre senza parlare ci dirigiamo verso piazza castello per andare nei posti da noi conosciuti e poter fare una buona colazione che ci facesse riprendere.


E mentre camminavo guardando la pavimentazione qualcosa ha attirato il mio sguardo.

Una coppia guardava una vetrina e con il tartufo per terra, le orecchie tirate indietro e lo sguardo vigile, un cane di fascino indescrivibile si stava facendo beatamente gli affari suoi.
Era un cane argentato, il muso selvaggio e occhi che penetravano.
Non sono mai stata una persona invadente con i cani perché non ho mai tollerato tutte le mani che in un modo o nell'altro si sono appoggiate alla testa del mio Nick, meticcio con me da quando avevo 10 anni, così di malavoglia ho continuato la mia camminata lasciandomi alle spalle quella meraviglia della natura.

Nel 2011 mi fermo dal lavoro perché decido di fare la mamma a tempo pieno.
Nick comincia ad avere problemi di salute dovuti alla vecchiaia che avanza e penso di affiancargli una compagna a cui possa trasmettere la sua saggezza. Lui è per me da sempre e per sempre IL cane per eccellenza...il mio primo vero cane per l'empatia e l'unione formata in anni di complicità. Volevo un cane testardo. Non mi piace l'amore incondizionato. Io sono per il sudarsi le cose. "Amo le cose complicate" come dicono i miei amici. Mentre ricerco il mio cane ideale e mi stavo abbattendo sempre di più, mi ritrovo su Facebook a leggere i commenti di una foto raffigurante un cucciolo marroncino-rossiccio che si era appena sbrandellato un divano in pelle. Comincio a leggere l'ingestibilità di quel cucciolo, gli avvisi di persone che redarguiscono dal prendere un "cane del genere", persone che dicono che è normale (wtf), altri che spiegano amabilmente cosa poter fare per poter risolvere la situazione. E tra tutto leggo quanto questo cane crescendo metterà alla prova la tua pazienza, sfiderà il padrone se non meritevole della posizione di capobranco, come questo cucciolo ti prenderà in giro dal primo momento che metterà zampa in casa.
In un attimo rivedo la mia fatica con Nick...le lotte per non tirare al guinzaglio, insegnargli nel fare le feste alle persone non significava sbrandellare maglie, giubbotti e pantaloni, fargli capire che non tutte le persone non dovevano piacergli ma non poteva segnare il territorio sul loro polpaccio. Tutte le volte che ho pensato di buttare la spugna e lasciarlo a casa e uscire, ma puntualmente scegliendo lui mi rendevo conto di quanto mi dava in cambio.
Così penso. "Si....è lui la razza che cercavo".
Apro google e scrivo "Lupo cecoslovacco"
Rimango a bocca aperta quando vedo l'immagine.
E per forza non poteva essere che lui.
Era quel cane che tanti anni prima avevo visto a Torino!
Non mi servivano molte altre ricerche.

La mia scelta era fatta.